La coltivazione effettiva della vite nelle colline di Verona risale al V sec. a.C.
Il vino era il nettare d’uva preferito dai romani, in particolare dall’Imperatore Augusto.
Re Teodorico definiva l’acinatico, odierno recioto dal colore regale e di dolcezza speciale, il quale era molto apprezzato sulle tavole della signoria scaligera e dal 1311 già si parlava di contea della Valpolicella.
Il Veneto occupa il primo posto in Italia nella produzione di vini di qualità con ben 24 zone doc.
Per affermare e sostenere questo patrimonio, operano i consorzi di tutela che nel veronese sono: Bardolino, Custoza e Garda per la zona collinare del lago, Valpolicella, Soave, Valdadige, Terradeiforti nel territorio a nord di Verona, Durello in Lessinia, Arcole in pianura.
Il centro storico pullula di osterie nelle quali è possible degustare gran parte delle etichette veronesi.